In
mostra per beneficenza le opere del Van Gogh di Sarno
Una tavolozza, un pennello e tanto talento. E' con essi che Antonio Di
Leva (foto), pittore sarnese di 53 anni, concepisce e dà
vita ai suoi falsi Van Gogh ''d'autore''. E lo fa con straordinaria
maestria. In cinque anni ha raggiunto la ribalta di importanti mostre
d'arte, tra cui quella di Pozzuoli. La prossima mostra è in
programma per domenica al castello Fienga di Nocera Inferiore,
patrocinata dall'Associazione per la lotta contro i tumori.
Perché proprio Van Gogh? «Perché, come
me, ha sofferto tanto», spiega Di Leva. E c'è da
credergli. L'artista sarnese ha avuto una vita difficile, fin
dall'infanzia, trascorsa a Sarno combattendo contro la
povertà, tanto che gli fu negata perfino la
possibilità di frequentare le scuole elementari. Doveva
lavorare, perché la famiglia ne aveva bisogno. A quindici
anni, Antonio tentò l'avventura emigrando in Svizzera, a
Zurigo, dove la fortuna non gli arrise, costringendolo ad esercitare i
mestieri più umili per mantenere i suoi tre figli.
«Ho fatto anche il minatore», ricorda. Di Leva
sfidò il destino per l'ennesima volta quando decise di
tornare a Sarno, nel suo paese natale. Ma di impieghi neanche a
parlarne. Soltanto la sua forza di volontà gli permise di
frequentare scuole serali, consentendogli di conseguire la licenza
media, grazie alla quale, nel 1988, riuscì a vincere un
concorso diventando portantino all'ospedale di Sarno, dov'è
tuttora impiegato. Poi, l'alluvione del 1998, che scosse la sua
coscienza trasformandolo in un genio dell'imitazione. In quei giorni,
diviso tra la casa del padre,un Madonnaro conosciuto in
città, e le sua attività ospedaliera, Di Leva
ebbe l'illuminazione. Si cimentò ne ''I cipressi'', famosa
opera dell'artista olandese e a quel quadro sono seguiti tanti altri,
circa trentacinque. La sua tecnica ha affascinato moltissimi
estimatori, tanto da fargli pervenire offerte dagli Stati Uniti e dal
Giappone. «Ma vogliono i miei quadri senza che li firmi. E
per me è inaccettabile».
Lucio
Scudiero
(ndr Antonio di
Leva è figlio di Alfredo nostro stimato collega al quale va
il nostro affettuoso saluto)
“LA
CITTA’”
giovedì
4 dicembre 2003
Il Corriere Adriatico
Il
codice penale prevede una multa e anche la reclusione
Passione che può costare cara
Disegnare
sui muri non è solo un fenomeno giovanile di questi ultimi
anni ma addirittura un "modus vivendi", una cultura vera e propria, dei
"madonnari" del terzo millennio.
Una
espressione artistica che però può costare cara.
"Chiunque deturpa o imbratta cose mobili i immobili altrui è
punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 103 euro.
Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o
artistico ovunque siano ubicate o su immobili compresi nel perimetro
dei centri storici, si applica la pena della reclusione fino a un anno
o della multa fino a 1032 euro e si procede d'ufficio".
Non
lascia spazio a dubbi l'articolo 639 del codice penale dal titolo
"Deturpamento e imbrattamento di cose altrui". Tutt'altro che
irrilevanti i rischi per i "writers" che decidono di esprimersi in
determinati luoghi senza le necessarie autorizzazioni. Una situazione
di illegalità che può essere aggravata se
ricadono le circostanze del comma 7 dell'articolo 635 che tratta il
"Danneggiamento".
Per
questi artisti non c'è neanche l'appello all'articolo 21
della nostra Costituzione che al primo comma recita: "Tutti hanno
diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,
lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
Insomma
questa nuova forma di rappresentare gli anni 2000 trova non poche
difficoltà ad avere unno spazio tutto suo se non grazie al
buon senso di chi la pratica e di chi governa le nostre
città.
Pisa
Campagna per la
liberalizzazione dell'arte di strada
Approvata la proposta di
LiberaPisa sull'arte di strada!
E' finalmente giunta ad una
conclusione, positiva, la proposta di delibera promossa
dall'associazione politico-culturale LiberaPisa, per la valorizzazione
delle espressioni artistiche di strada. Forte del consenso di centinaia
di cittadini ed avendo organizzato due feste ...
La Commissione Cultura discute
la proposta di LiberaPisa
Interviene Dario Russo,
promotore dell'iniziativa: "è importante non sottovalutare
questa arte, essa richiama molto pubblico e valorizza il territorio. Il
Comune deve Liberalizzarla, e prendere iniziative per promuoverla"
L'associazione LiberaPisa, ha
condotto, a partire dal dicembre 2001 una battaglia per la
liberalizzazione dell'arte di strada in citta'. Quello che si chiedeva
tra l'altro era un regolamento ...
Proposta di delibera Consigliare
Valorizzazione delle
espressioni artistiche in strada
presentata da LiberaPisa
I sottoscritti cittadini pisani
presentano, ai sensi dell'art. 57, comma primo dello Statuto comunale,
la seguente proposta, avente come primo firmatario Dario Russo con
facoltà di esporre le proprie argomentazioni in merito,
presso il consiglio ...
Comunicati Stampa
DEPOSITATA OGGI UFFICIALMENTE
LA PROPOSTA DI DELIBERA COMUNALE PER LA VALORIZZAZIONE DELL'ARTE DI
STRADA A PISA. DICHIARAZIONE DI DARIO RUSSO, MEMBRO DEL DIRETTIVO
DELL'ASSOCIAZIONE DI CULTURA LIBERALE, LIBERISTA E LIBERTARIA,
LIBERAPISA: "E' UNA PROPOSTA IDONEA A VALORIZZARE LA CITTA' A VANTAGGIO
ANCHE DELL'ECONOMIA CITTADINA. SU QUESTO TEMA COME PER GLI ALTRI CI
BATTEREMO INSIEME A CHIUNQUE VORRA' DARE UNA SVOLTA AL TORPORE CHE
AVVOLGE LA POLITICA E ALLONTANA I CITTADINI DALLA VITA CITTADINA.
A partire ..
Lettera di domanda d'adesione
spedita ai consiglieri comunali
Gentile consigliere Come
saprà, LiberaPisa, l'associazione di stampo radicale,
libertaria e liberista, da mesi sta prodigandosi affinché
vengano rimossi i vincoli esistenti relativi alla
possibilità per gli artisti di strada di esibirsi
liberamente in città. ...
Adesioni
Come preannunciato,
l'associazione LiberaPisa rende note le prime adesioni pervenute in
ambito artistico-culturale, da parte di singoli, associazioni, gruppi
con competenze nel mondo dello spettacolo a vari livelli per la
valorizzazione dell'arte di strada a ...
L'Adesione dei Verdi
Il Coordinatore provinciale dei
Verdi ed Gruppo consiliare dei Verdi per Pisa aderiscono all'iniziativa
"LiberaPisa" a favore degli artisti di strada e si impegnano
affinché la proposta di delibera "Valorizzazione delle
espressioni artistiche in strada" ...
Rassegna Stampa
PISA. Da tutta Italia
giungeranno a Pisa per la seconda edizione della festa degli artisti di
strada organizzata dall'associazione Libera Pisa, una cinquantina di
artisti, tra saltimbanchi, giocolieri, mangiafuoco, madonnari, gruppi
teatrali e musicali. Gli ...
L'artista di strada: rischio e
seduzione di Enio Sartori
"Qual è la tua
strada amico?...la strada del santo, la strada del pazzo, la strada
dell'arcobaleno, la strada dell'imbecille, qualsiasi strada. E' una
strada in tutte le direzioni per tutti gli uomini in tutti i ...
Piemonte
Artisti di strada: contributi ai
Comuni
La Regione
premia i Comuni che hanno promosso spettacoli e manifestazioni con
artisti di stradaE’ quanto disposto dalla Legge regionale 15
luglio 2003, n. 17, che ha come titolo "Valorizzazione delle
espressioni artistiche in strada", pubblicata sul Bollettino Ufficiale
n. 29 del 17.7.2003.Il Piemonte è dunque una regione
ospitale verso tutte le attività di carattere musicale,
teatrale, figurativo ed espressivo svolte da artisti in strada e in
spazi aperti al pubblico.Nella legge si dichiara che la Regione
riconosce il ruolo di "valorizzazione culturale e turistica, di
incontro creativo tra le persone, di ricerca e sperimentazione dei
linguaggi, di scambi di proposte con vari profili culturali, di
confronto di esperienze innovative, di affermazione di nuovi talenti,
di rappresentazione di attività frutto di geniale
ispirazione, di servizio culturale per un pubblico di ogni classe
sociale, età e provenienza geografica".Per la prima volta
infatti, in Italia, una Regione emana una legge di valorizzazione del
settore delle arti svolte liberamente da artisti di strada.La legge
prevede l'istituzione di cinque premi annuali, di € 50.000,00
ciascuno, a favore di Comuni che abbiano promosso e sostenuto
espressioni artistiche in strada, da assegnare sulla base di criteri
che tengano conto della specificità geografica e tipologica
dei comuni e delle caratteristiche delle manifestazioni.Sono inoltre
istituiti cinque premi annuali, dell'importo di € 5.000,00
ciascuno, a favore di artisti singoli o in gruppo che operino in modo
organizzato e che si siano distinti per particolare bravura.Per quanto
riguarda gli Enti locali, il bando è destinato a Comuni
singoli o associati che nel corso dell'anno 2003 abbiano realizzato, in
forma diretta o tramite affidamento di incarico ad altro soggetto,
manifestazioni, raduni, festival e rassegne di carattere musicale,
teatrale, figurativo ed espressivo nel senso più ampio e
libero, esibite in spazi all'aperto con libero accesso al pubblico.
Tutte le informazioni sulla legge e sul bando si trovano sul sito
internet della regione.
PREMIO
ARTISTICO A MADONNARO AMERICANO
Craig Thomas
is this year's winner of the Otto Dingeldein Award for Outstanding
Achievement in the Arts. The Arts Council of Southeast Missouri
bestowed the honor on him Friday evening during the intermission of a
performance of "A Midsummer Night's Dream."
Thomas, a
Southeast Missouri State University graduate, has worked full-time as a
freelance artist in Cape Girardeau for several years. He teaches
numerous painting and drawing classes, started the annual Cape
Girardeau Street Painting Festival using chalk art, paints numerous
murals in local schools, businesses and homes, makes street paintings
at local events and now assists with the River Heritage Mural on the
floodwall in downtown Cape Girardeau.
He has won
eight other awards and recognitions for his artistic contributions
including first place at the St. Louis Street Chalk Competition and
third place at the National Madonnari Street Painting competition in
Grazie, Italy. His work is also featured in the Peace Project, a
traveling exhibit in Europe of art made entirely from recycled
materials, each exhibit addressing in some way the need for peace.
Otto
Dingeldein, the award's namesake, was a silversmith who founded the
council in the 1960s and, in 1975, became the first recipient of the
award. He
died in 1991.
Last year's
winners were Dr. Jean and Nona Chapman.
CONCORSO PER MADONNARI RICHMOND
U.S.A.
Richmond.Com
Stew
Time
The
Brunswick Stew Festival fires up the pot this weekend.
Or
check out the Chalkboard Madonnari Competition where local artists
recreate paintings by the Old Masters to the theme "Celebrate the Art
of Food." Visitors can check out the entries around the Market while
judges will award $1,500 cash to Madonnari winners.
Fourth
Annual Brunswick Stew Festival
WEEKEND PICK
17th
Street Farmer's Market
in
downtown Richmond's River District
11 a.m. to 5
p.m.
Free
(804)
646-0477
Corriere
della Sera:
Abbiamo
deciso di vivere la città, aprendo questo spazio a
tutti, con laboratori artistici, con l’arte di strada
E tre. Nel giro
di pochi giorni è salito a tre il numero delle occupazioni
abusive: gli «hacker buoni» nel negozio di via
Confalonieri, all’Isola; i nomadi rumeni di via Barzaghi
nella ex fabbrica abbandonata di via Polidoro da Caravaggio e, ieri
sera, i ragazzi dell’associazione Ya Basta, e non solo
quelli, nella palazzina di viale Sarca 183 di proprietà
dell’Isu (Istituto per il diritto allo studio universitario).
«È una occupazione mirata - spiega Francesco dello
Ya Basta - nella casa di chi dovrebbe permettere ai 200 mila
universitari presenti in città di studiare assegnando loro
borse di studio, alloggi, pasti e libri. E invece non lo
fanno». Così, alle 18, i nuovi inquilini della
Casa Loca (Laboratorio per l’autogestione di case occupate)
avevano già affisso slogan e striscioni. Studenti, creativi,
nomadi, senzatetto. «Siamo pendolari della vita - continua
Francesco - in una Milano senza spazi pubblici. Ci trattano come
cittadini senza diritto, quindi abbiamo deciso di vivere la
città, aprendo questo spazio a tutti, con laboratori
artistici, con l’arte di strada. Ma sarà anche una
sorta di free-shop, aperto per liberare la comunicazione dai vincoli
del potere imposti dal mercato».
In serata,
molti dei giovani hanno volantinato nel quartiere per farsi conoscere,
per vedere la reazione delle persone. Con un programma che prevede, tra
le altre cose, un dibattito nel pomeriggio sulla «licenza di
copiare e sulla libera circolazione dei saperi», con
interventi di studenti della Bicocca. Ma anche una festa improvvisata
con aperitivo e concerto jazz degli Outsider. Si replica domani.
Sul fronte
cronaca, invece, gli abitanti della zona di via Espinasse stanno
preparando volantini di protesta che invitano la cittadinanza a
ribloccare viale Certosa lunedì pomeriggio. Parola
d’ordine: non vogliamo i nomadi a casa nostra.
Mentre gli
hacker di via Confalonieri, in odore di sgombero, sono in pieno
«due giorni no-stop» nei quali si presentano
ufficialmente ai cittadini, aprendo gratuitamente la loro radio via
internet, la televisione di strada e un call-center al quale accedere
per esporre le problematiche sugli spazi del Comune.
«Noi
vogliamo trattare con l’amministrazione comunale - spiega
Lavinia, tra le atttiviste del gruppo -. Siamo anche disposti a
lasciare se l’assessore Giancarlo Pagliarini ci riceve in un
incontro pubblico. Siamo anche disposti a pagare
l’affitto».
CASA
L.O.C.A. secondo giorno – progetti, ospiti,
attività
La Casa Loca ha
aperto da ieri le sue porte alla città, colorandola da
subito con la costruzione di nuovi e diversi percorsi,
perché diventi un mondo che contenga molti mondi: aperto,
rispettoso delle differenze, agito da progetti che intersecano il
locale e il globale, proposti e portati avanti da soggetti diversi.
Intendiamo offrire alle moltitudini che quotidianamente attraversano
questa città strumenti utili per la sopravvivenza:
apriamo
già da oggi questo luogo agli studenti, con un seminario in
cui parleremo di come costruire una comunità dei saperi.
Vogliamo che da oggi tutte e tutti possano trovare tra questi muri
spazi per essere liberi di studiare, di parlare, di condividere
conoscenze, di costruire ogni tipo di percorso e proposta.
L’università
è sempre più una azienda delle tecniche, in cui
si formano persone perché possano inserirsi in processi
produttivi. Noi crediamo invece che l’università
debba essere strumento di scambio gratuito, in cui studenti, lavoratori
migranti e ogni soggetto di questa città possa apprendere e
insegnare, senza porre limiti e proprietà alla
creatività di ognuno di noi.
Già
da lunedì apriremo aule studio e cominceremo a praticare il
copyleft, ovvero il diritto a riprodurre e distribuire gratis saperi:
libri di testo e non, musica, film, idee e invenzioni.
Contamineremo
progetti diversi: da quelli che nell’università
già vivono ma non hanno spazio, a quelli come Global Project
che lo vogliono attraversare per liberare strumenti di comunicazione e
di autoformazione, a quelli che costruiremo giorno per giorno insieme a
chi vorrà entrare in questa casa di pazze.
è
stato attivato da subito lo sportello di Action Milano. Un progetto che
si occupa della riappropriazione e della messa in pratica del diritto a
essere cittadini, rivolto a tutti i soggetti che ne vengono
quotidianamente esclusi: studenti, migranti, lavoratori precari, e
tutti gli abitanti di questa invivibile città.
Attività
centrale di Action Milano è praticare il diritto alla casa e
al reddito; per questo sono state da subito attivate le
“liste di occupazione”, con lo scopo di riunire
quanti hanno bisogno di una abitazione ma che, nella città
più cara d’Europa, non possono permettersi di
pagare un affitto né tantomeno un mutuo. Il progetto
è infatti quello di moltiplicare le occupazioni…
Per domenica
pomeriggio è stata organizzata una assemblea in cui si
parlerà della quotidiana sperimentazione delle
comunità ribelli. Parteciperanno Salvatore Amura, assessore
di Pieve Emanuele (comune che nel territorio milanese utilizza il
bilancio partecipativo), Action Roma (associazione delegata al bilancio
partecipativo a Roma), ASC dal Veneto (rete attiva nelle occupazioni di
case), Collettivo Monzese (impegnato nella ricerca di uno spazio nel
territorio “difficile” che è la
Brianza).
Aspettiamo a
breve una visita di Nunzio D’Erme, consigliere comunale
romano denunciato con l’accusa di “associazione a
delinquere a scopo di occupazione”.
È
incominciato subito un lavoro sul quartiere bicocca. Abbiamo intenzione
di coinvolgere tutti gli abitanti di questa zona, che è
sempre stata popolare ma che ha subito uno stravolgimento radicale dopo
la riconversione delle strutture della Pirelli in edifici universitari,
nelle attività della Casa Loca.
La Casa Loca
è uno spazio aperto a tutti quelli che la vorranno vivere
come luogo di progetti, di studio, di incontro. Per questo ci
attiveremo da subito per organizzare spazi comuni, luoghi per
assemblee, laboratori e seminari.
L’arte
di strada, la musica e il saper fare sono le pratiche che ci porteranno
per il quartiere e che porteranno il quartiere nella casa.
Si comincia da
oggi con un aperitivo Jazz dalle 18.30 e con una festa serale, e si
continua domani sera con musica e proiezione de “la strategia
della lumaca”
Domenica
mattina, inoltre, la Casa Loca ospiterà la riunione
nazionale dell’associazione Ya Basta!, che ha deciso in
questo modo di sostenere l’occupazione.
Contatti:
333.8227407 – casaloca@inventati.org
Dal quartiere
Bicocca in Milano,
sabato 18
ottobre 2003,
Gli occupanti
della Casa L.O.C.A. .:
Laboratorio per
l’Autogestione di Case Occupate – viale sarca 183
GUERRA AI
GRAFFITISTI NEGLI U.S.A.
Villagevoice.com
Is the War on Graffiti an Extreme Makeover?
Shattering
the Broken Window
by
Juan Pablo
November
10th, 2003 2:00 PM
Graffiti, the
art spawned by disenfranchised youth and insurgent artists, is facing
an ever-growing mob of paintbrush-toting politicians. Once again
officials are grabbing paint buckets and rollers and spewing rhetoric
about graffiti’s demise. Nationwide they are conjuring newer,
harsher policies, as well as spending millions in cleanup to combat
graffiti.
In
mid-October, Washington, D.C., Councilmember Adrian M. Fenty began
pushing for a zero-tolerance graffiti policy. According to The
Washington Times, "Fenty and other D.C. leaders are looking at
innovative programs used in New York City and Los Angeles."
In New York
those innovative programs include Mayor Michael Bloomberg’s
Anti-Graffiti Task Force. This past July, Bloomberg stated his task
force was "making great strides in the fight against graffiti and its
insidious effects on our quality of life." The confidence was due to a
cleanup of 16.3 million square feet of graffiti, and a total of 468
graffiti-related arrests in one year, from July 2002 to this past
summer. The main contribution Bloomberg’s force has made is
to add all those young people to the thousands behind bars.
As for clean
wall-space, their acreage is just a drop in the paint bucket. First,
few things are better for writers than clean, freshly painted walls to
write on (First Is King, remember fellas?). Second, 10.2 million of the
16.3 million square feet the city says it eliminated were "in the
city’s industrial, commercial and maritime areas." The
Department of Transportation painted over more than 4.1 million square
feet, around highways, and 2.03 million square feet was cleaned by the
Department of Parks and Recreation, according to the mayor’s
office. The Department of Housing Preservation and Development part of
the task force only removed about 14,500 square feet from 157
buildings. That means the residential areas in all five boroughs that
look untouched are basically untouched.
Bloomberg
made his anti-graffiti stance a significant part of his agenda since
his campaign and he couldn’t have picked a better time. Due
to the widely accepted, Giuliani-favorite, “broken
window” theory—that a broken window left unfixed
will encourage more windows to be broken—graffiti has been
making its way to the top of many a city’s most wanted list.
Politicians seem to believe that though graffiti is a small crime, it
leads to major crimes.
Bloomberg
has claimed, "Graffiti is an invitation for criminal behavior and it
sends the message that we do not care about our City." His comments not
only reek of broken-window influence but have also been obviously
inspired by Executive Order 24. Implemented in July 1995 by Giuliani,
Executive Order 24 blames graffiti for many of New York
City’s ills and goes as far as claiming "tags have become a
means of communication for drug dealers and gangs."
"The police
and politicians and media don’t truly believe that," says
REALS TCK, a local public school teacher as well as a prolific graffiti
writer during the 1990s. "Using that rhetoric only justifies
criminalizing youth. Real graffiti writers are not part-time drug
dealers and gangsters. Writers are thinking about their next mission,
how they’re gonna do it, where they’re gonna do it.
They don’t have time for much else. And vice versa. If
you’re selling drugs you’re concerned with money
coming in, not writing on the wall."
Executive
Order 24 also insists "graffiti-related vandalism depreciates the value
of the property it defaces and costs the City and property owners
millions of dollars in clean-up expenses each year."
"Graffiti
does nothing to actually cause damage to the structure of a building,"
says STRYV, a 13-year graffiti vet. "It’s totally an issue of
economics."
REALS agrees
with the economic angle. "There’s this connection between
what the government considers a crime and money. If the government can
make money off of it, it's legal. Nike can completely co-opt graffiti
culture and put a billboard on the wall with some wanna-be graffiti and
since their paying for the spot, it’s totally acceptable. But
if the art comes from the street, then it’s criminal."
Washington,
D.C., isn’t the only city following New York’s
lead. Thanks to Giuliani and Bloomberg, cities nationwide are waging an
anti-graffiti war. Jacksonville, Texas, started a boot camp
specifically for graffiti writers in September. The city offers local
businesses free paintings done by camp inmates. In El Paso, graffiti on
any school property, church, or cemetery was upgraded to a state felony
in January 2002, regardless of the dollar amount of damage. In
Milwaukee, lengthy prison terms of up to 50 months have been handed out
for graffiti since the late 1990s. With the passing of Proposition 21
in California on March 7, 2000, 14-year-old graffiti writers can be
charged as adult felons. Prop 21 makes any "gang activity," including
graffiti (and hanging out with more than three of your friends for that
matter) a felony and allows for children to be charged as adults.
In Atlanta,
a strong anti-graffiti sentiment has developed as well. Lamar Willis, a
first-term councilmember, passed an ordinance to get rid of outlaw
street art, unsolicited murals, and even some commissioned murals.
Unless the property owners get a permit for a solicited mural, it will
be painted over at the property owners’ expense.
It’s one thing when people don’t want scribble on
their walls; it’s a whole 'nother thing when the city
government pressures property owners to bar awe-inspiring pieces on
their premises because doing so is supposedly showing support for
graffiti. Willis’s ordinance became especially unpopular
because it calls for $1,000 fines against owners who do not remove
graffiti on their premises within 30 days of being notified.
On his
website, Willis admits to being inspired by Giuliani and, of course,
the "broken window" theory. Sadly, the councilman and Mayor Shirley
Franklin are also using this theory for their coinciding agendas to get
tough on panhandling, and even feeding the homeless in public. They
want police who patrol Woodruff Park in downtown Atlanta to turn away
people who try to feed the homeless there. Franklin and Willis said the
food drives were in violation of health codes and created public
disturbances.
When politicians are out to get some ink by
trying to wipe out the ancient art, their moves are arbitrary at best,
and aimed primarily at commercial districts. They don’t
include trying to clean up writers’ neighborhoods.
That’s
one of several problems with the "broken window" theory—it
usually only applies to the touristy parts of town. Inner city
residents only know of their cities’ increased anti-graffiti
efforts when their sons get stiff sentences for trying to have a voice.
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