Tempo di grandi pulizie per
Piazza Duomo. Parola della
Moratti, che ieri ha incontrato l'assessore
Maurizio Cadeo, assessore
all'Arredo, Decoro Urbano e Verde: alla piazza più importante del
capoluogo lombardo si dovrà dare una bella risistemata.
Sono cinque le novità più importanti: nuove
postazioni per edicole e baracchini, lotta agli abusivi,
pavimentazone in granito nelle vie circostanti, fiori e panchine.
Cadeo vorrebbe partire a settembre.
Solo un mese fa lo stilista Giorgio Armani si
era scagliato contro il cosiddetto "suk" in un'intervista raccolta
subito dopo la sfilata del suo marchio di moda (in occasione della
settimana
Milano Moda Uomo):
"E' a dir poco
orrendo vedere ciò che accade all'ombra del Duomo, sotto la chiesa
più importante. Non credo che a Praga o a Varsavia succeda lo stesso
che da noi. Non per essere noiosamente rigoroso, ma perché devo
passeggiare scostando le lattine di bibita? Ci vuole un po’ più di
rispetto. C’è troppo permissivismo, abbiamo accettato tutto, anche
che la gente sia svillaneggiata in mezzo alla strada"
Il suk che
intenedeva Armani è corso
Vittorio Emanuele pieno di venditori abusivi. E
aveva proprio puntato il dito contro il
sindaco:
"Se fossi io il
sindaco di Milano non lo permetterei mai (questo scempio)".
Saranno state le rimostranze di Armani a
far scuotere le coscienze di Palazzo Marino?
Si partirà dalle cinque edicole, che si
sposteranno insieme ai chioschi fuori dai portici ai margini del
sagrato, ospitati in strutture stile
"vecchia Milano". Niente invasione di bandiere
calcistiche, gadget e souvenir: tutta la chincaglieria potrà sì
essere esposta ma "in modo sobrio".
Stesso discorso per gli ambulanti che vendono cibi e bevande.
Non ci sarà
più il bivacco sui gradini della cattedrale (o per lo
meno, così sperano) grazie a nuove panchine tra la zona del
sagrato e dei portici. I commercianti della zona saranno invece
gli "sponsor" per l'installazione di
fioriere in corrispondenza dei pali della luce. Invece
i piedi dei milanesi passeggeranno su
masselli di granito tra la
piazza, i dintorni, via Foscolo, via Pellico e via Santa
Radegonda.
L'opera per combattere il
degrado intanto era già stata iniziata a gennaio, quando per
i "madonnari" era stato deciso che
non potevano più stare tutti concentrati in un'unica zona, ma
dovevano sparpagliarsi tra San Babila e il Castello. Detto
fatto, ma quelli che si sono spostati non guadagnano più. E
protestano.